Caccia allo spartiacque della Carcaraia

Piove sulle Alpi, che succede all’acqua?

Alpi – rocce impermeabili

Semplificando al massimo, l’acqua che casca a nord della cresta, prima o poi arriverà nel Reno e quindi in Atlantico. L’acqua che casca a sud della cresta, arriverà nel Po’, e quindi nel Mediterraneo. In realtà le rocce non sono completamente impermeabili, una certa quantità di acqua riesce ad infiltrarsi, riuscendo più a valle da sorgenti. La sola roccia impermeabile è l’argilla e suoi derivati (come gli scisti) che non hanno pori comunicanti, non si sciolgono e non si rompono perché sono plastici. Anche il granito, anche se lo vediamo bello compatto, non è impermeabile. Ma comunque tutta l’acqua che non riesce ad infiltrarsi scivola a valle da un lato o dall’altro della montagna a seconda di dove piove. La cresta è lo spartiacque superficiale.

 

 

 

Piove in Apuane, che succede all’acqua?

Alpi Apuane – rocce permeabili

In Apuane la situazione è molto diversa in quanto l’acqua viene subito assorbita dalle rocce carsificabili e non risente minimamente dell’orografia superficiale. E’ difficilissimo che si formino torrenti e quando ci sono è probabilissimo che entro poco incontrino una grotta e spariscano nel nulla. Solo l’acqua che casca sulle rocce impermeabili, sempre considerando quanto detto prima, va verso il Serchio. Tutta l’altra acqua va invece verso le sorgenti del Frigido o verso altre sorgenti carsiche. E qui le cose si complicano, e non di poco.

 

 

 

 

Uno sguardo alle Apuane

Proviamo a guardare le Apuane con ‘un’altra angolazione rispetto al disegno qui sopra.

Verso il mare, a Forno (MS), abbiamo la sorgente del Frigido, alla quota di 235 s.l.m..
Verso nord invece a Equi Terme (MS) abbiamo due sorgenti vicinissime, la sorgente di Equi e la Barrila che possiamo considerare quasi come una unica sorgente, alla quota di 260 s.l.m..
Il Frigido ed Equi sono distanti circa 9 km. In mezzo, calcare. Nulla, almeno in tante zone, che possa dividere in qualche maniera visibile l’area di assorbimento delle due sorgenti. Non sappiamo dove va l’acqua perché dipende dalla direzione dei tubi di grotta e questa direzione dipende da molte cose (geologia, struttura, tettonica, etc.). Eppure li in mezzo a quelle montagne esiste, deve esistere, uno spartiacque. Da fuori non lo vediamo, non è una cresta facilmente riconoscibile, non è uno strato di roccia impermeabile. L’unico modo per trovarlo è studiare le grotte e l’acqua che le percorre. Uno degli aspetti entusiasmanti dell’esplorazione è proprio scoprire in che direzione va una grotta.

 

Caccia allo spartiacque

Carta delle sorgenti

Le prime ricerche speleologiche in Carcaraia

Fino alla metà degli anni 60, a parte qualche zona più facilmente raggiungibile, questa parte di Apuane non è stata molto attenzionata dagli speleologi, anche a causa delle difficoltà dovute all’attrezzatura non facilmente trasportabile per l’ingombro e il peso. E’ il 1966 quando il Gruppo Speleologico Fiorentino organizza un campo in quota sui versanti nord del M.Tambura, in Carcaraia. Le attrezzature sono migliorate, sono diventate più trasportabili, anche se comunque la zona del campo viene raggiunta con i muli. Con grandissima perspicacia si misero alla ricerca dei reticoli sotterranei che dovevano alimentare la sorgente del Frigido al di là dello spartiacque superficiale. Una delle grotte esplorate quell’anno, l’abisso Saragato, arriva a -350. Dopo alcuni pozzetti c’è un pozzo profondo ben 210 m. Scenderlo fu un’impresa notevole per quei tempi. Non trovarono fiumi sotterranei.

Qualche anno dopo sul versante a mare della Tambura venne trovato l’abisso del Pianone [2]. Il 2 gennaio del 1976 viene immessa in un fiume che percorre la grotta della fluoresceina, che è un tracciante atossico che si può rilevare strumentalmente anche in bassissime concentrazioni. Gli speleologi chiamano “colorazioni” queste prove di tracciamento in quanto colorano l’acqua di un verde brillante, con riflessi rossi, quando è in forte concentrazione come al momento in cui viene sciolto nell’acqua. 15 giorni dopo il tracciante esce dalla sorgente del Frigido. Un primo tassello nella ricerca dell’area di assorbimento di questa sorgente è messo.

Gli anni ’70 e ’80: esplorazioni e colorazioni

Nel 1977 viene trovato da speleologi emiliani, poco lontano dal passo della Focolaccia sul versante a nord della Tambura, l’abisso Roversi. Due anni dopo le esplorazioni arrivano a 750 metri di profondità, dopo aver sceso un pozzo unico di ben 310 m. Il 24 agosto 1979 viene immessa la fluoresceina [3].Due giorni dopo esce dal Frigido, è stata velocissima, molto più veloce della colorazione effettuata 3 anni prima, pur essendo la grotta ben più lontana. Un grosso acquazzone ha di sicuro fatto correre il colorante… L’acqua nei suoi percorsi sotterranei ha scavallato la cresta, viene così confermata la teoria del G.S.Fiorentino. Il Frigido raccoglie acqua anche al di là dello spartiacque superficiale.

Nei primi anni ’80 fu fatta una colorazione all’abisso della Malachite [5]. Siamo molto più a nord, sotto il Pisanino, dalla parte di Gorfigliano. La colorazione nacque male, fu addirittura necessario portare acqua da fuori per sciogliere il colorante. Non parliamo poi dei risultati. Fu usato un strumento non troppo accurato nel rilevare il colorante e si dette per accertato che anche questa grotta portasse acqua al Frigido. Geologicamente ci stava. Era a nord di poco più un paio di km del Roversi, il calcare è quello, nulla che lo interrompa. Poi dal Frigido esce tanta acqua, l’area di assorbimento deve essere grande per forza.

Gli anni passano, le esplorazioni continuano, vengono trovate diverse grotte nuove. Vengono fatte alcune colorazioni nella valle d’Arnetola. Il colorante esce sempre dal Frigido. Viene fatta anche una colorazione in una grotta vicino a Foce Luccica [9]. L’acqua esce dal Cartaro. Un “lato” del bacino idrico del Frigido è stato trovato. Ma in questo caso è stato facile, rocce non carsificabili dividono queste aree di assorbimento. Un altro limite di questo bacino era stato già messo nel 1975 quando era stata colorata la Buca di Monte Pelato [1] che è tributaria della sorgente di Renara, vicino a Gronda. In questo caso invece non ci sono strati di rocce che dividono i due bacini. Dovi si trovi questo spartiacque ancora oggi non lo sappiamo.

Gli anni ’90 e 2000, grandi esplorazioni e qualcosa non torna

Nel 1993 un traverso aereo sul pozzo di 210 metri nel abisso Saragato [11] apre le porte ad un nuovo sistema. Nel giro di pochi anni i km di grotta esplorata si moltiplicano a dismisura. Nel frattempo, appena trovato un fiume, fu deciso di fare una colorazione che confermasse che anche questa grotta faceva parte del bacino idrico del Frigido. Nulla, da questa sorgente non esce neanche un grammo di fluoresceina.
Nel 1997, si cambia valle, tocca alla buca del Pannè [12], in val Serenaia. L’acqua esce dopo 4 giorni dalla sorgente di Equi Terme.
Nello stesso anno riprovano a colorare un altro fiume del Saragato [13]. Nulla, anche questa volta non esce colorante dal Frigido. Nel 1998 viene colorata l’Aria Ghiaccia [14]. Ancora nessun risultato. Nel 2000 altra prova al Saragato [15]. Il colorante ha fatto verde il fiume di Equi Terme, come le volte precedenti, solo che noi non lo sapevamo…
A questo punto viene tracciata anche l’acqua di l’altra grande grotta che in quegli anni era stata esplorata in Carcaraia, Mani Pulite [16]. Esce anche lei da Equi Terme. Era immaginabile vista la posizione e lo sviluppo dei suoi rami.
Ma a questo punto i conti non tornano più. Dal Frigido esce troppa acqua. Se togliamo grossa parte della Carcaraia, dobbiamo trovare altre zone che portano l’acqua verso il Frigido. E se il lato a sud è stato più o meno delimitato con la colorazione della Buca di M.Pelato [1] nel 1975, non resta che cercare zone più ad est. L’area del Sumbra sembra quella più papabile. Nel 2005 viene immessa la fluoresceina nell’abisso Go Fredo [17] che esce dopo 18 giorni dal Frigido.
Nel 2008 vengono effettuate due colorazioni, Buca Nuova [18] in val Serenaia, che da ovviamente ad Equi e l’abisso Chimera [19] che invece da acqua al Frigido.
Nel 2009 viene invece tracciata l’acqua di Perestrojka [20]. Va verso Equi.

Dov’è lo spartiacque?

Ma dov’è lo spartiacque sotterraneo che divide Equi dal Frigido?? Passa per la Cracaraia, ma dove?
Nel 2010 viene così colorata dell’altra acqua nell’abisso Saragato [21], grotta dai molteplici fiumi. Non quella che va nei rami della grotta che si spingono verso nord, ma un fiume che si incontra in un ramo che si sposta poco a sud dell’ingresso. E questo fiume va verso il Frigido. Lo spartiacque sotterraneo è tagliato da questa grotta. Una rarità. In Italia conosciamo solo un’altra grotta, l’Abisso Gache, che ha al suo interno uno spartiacque. Si trova sul Marguareis, sulle Alpi Marittime, al confine fra la Francia e l’Italia.
L’anno dopo viene colorata l’acqua dell’abisso Satanachia [23] in alta val Serenaia. Va verso Equi.
Per capire fin dove si spinge ad est l’area del Frigido, nel 2011 viene colorato anche l’abisso dei Draghi Volanti [22]. Questa grotta era già stata tracciata nel 1981 [4], ma aveva dato un risultato abbastanza ambiguo, dando positiva la sorgente della Polllaccia che da origine al lago di Isola Santa e la sorgente dell’Aiarone, poco sopra il lago di Vagli. Probabilissima una contaminazione dei captori durante le analisi infatti anche l’acqua di questa grotta esce dal Frigido.
L’anno dopo viene quindi tracciata un’altra grotta più ad est, l’abisso del Piloro [24], ma purtroppo nessuna sorgente monitorata ha dato esito positivo.
Nel 2015 viene colorato l’abisso Over 50 [25], in val d’Arnetola. Anche l’acqua di questa grotta va al Frigido.

Rimangono ancora tanti punti interrogativi. Uno su tutti. Dove va l’acqua di Olivifer che si apre sul versante sud del Grondilice. Equi o Frigido? Ancora non lo sappiamo. Purtroppo non è sempre facile capire cosa succede dentro le montagne. Non sempre ci sono grotte con fiumi che sono tracciabili, è necessaria una certa quantità d’acqua che non sempre troviamo.

Carta delle sorgenti

Num. Colorazione Num. Cat Anno Grotta Sorgente
1 550 1975 Buca di Monte Pelato Renara
2 463 1976 Abisso del Pianone Frigido
3 705 1979 Abisso Roversi Frigido
4 680 1981 Abisso Draghi Volanti Non attendibile, Pollaccia e Aiarone 
5 959 Primi ’80 Malachite Non attendibile, Frigido
6 643 1983 Abisso Simi Frigido
7 317 1983 Buca della Pompa Frigido
8 878 1986 Abisso Paleri Frigido
9 330 1987 Buca di Foce Luccica Cartaro
10 843 1987 Abisso dello Gnomo Frigido
11 350 1993 Abisso Saragato  
12 1325 1997 Buca del Pannè Equi Terme
13 350 1997 Abisso Saragato  
14 1027 1998 Aria Ghiaccia   
15 350 2000 Abisso Saragato Equi Terme 
16 1159 2003 Abisso Mani Pulite Equi Terme
17 685 2005 Buca Gofredo Frigido
18 1732 2008 Buca Nuova Equi Terme
19 1775 2008 Abisso Chimera Frigido
20 1049 2009 Abisso Perestrojka Equi Terme 
21 350 2010 Abisso Saragato Frigido
22 680 2011 Abisso Draghi Volanti Frigido
23 1044 2011 Satanachia Equi Terme 
24 667 2012 Abisso del Piloro   
25 2027 2015 Over 50 Frigido